
Passate leprime difficoltà sono iniziate le amichevoli e ho iniziato ad integrarmi bene nella squadra e senza neanche accorgermene è arrivato il 18 settembre ed è iniziato il campionato. Le prime 13 partite sono andate molto male per la squadra, solo una vittoria e tante difficoltà. Per quanto mi riguarda invece le cose andavano alla grande, ed ammetto che è stato un piacere indossare il casco d'oro, l'equivalente della maglia del top-scorer usata inItalia. Poi purtroppo è arrivato l'infortunio, l'incubo di tutti glisportivi (o alemeno di quelli che l'hanno avuta) cioè la pubalgia. Avevo avuto lo stesso problema quattro anni fa, proprio quando ad Alleghe c'eraMats Lusth, l'anno dei quarti di finale con il Bolzano e della semifinale purtroppo persa in gara 5 con il Milano. Questa volta come in passato non èstato facile uscirne, tutti i medici e fisioterapisti hanno idee diverse ariguardo.

Ho provato un po' di tutto e alla fine, non so neanch'io esattamente grazie a chi o a che cosa, la pubalgia è sparita. L'unica nota positiva di tutto questo è che ho passato una ventina di giorni ad Alleghe, e proprio li ho iniziato a rimettere i pattini, più di un mese dopol'ultima partita giocata in Norvegia. Sono tornato ad Asker il 9 dicembre e mi sono allenato con la squadra fino alla settimana di Natale, e grazie alla lunga pausa natalizia sono riuscito a passare il Natale a casa.
Ho avuto quindi unpo' di tempo per ritrovare la forma e il 9 di gennaio ho disputato la prima partita dopo l'infortunio. Le prime 4-5 partite sono state molto buone poi ho avuto un calo nel rendimento. Non so neanch'io bene il motivo, misentivo bene, ma non riuscivo ad esprimermi al meglio e da li è iniziato un periodo un po' difficile condito anche da un po' di sfortuna (il disco non voleva saperne di entrare in porta e i pali e le traverse erano i miei incubi peggiori). Poi è arrivato il raduno con la nazionale che mi ha aiutato a staccare un po' la spina. In effetti dopo la pausa ho giocato unpo' meglio ma ancora non erano soddisfatto delle mie prestazioni.

Certo si può uscirne da soli, ma le parole adatte o un incoraggiamento, al momento giusto possono essere veramente fondamentali. Come detto all'inizio è ora di tirare le somme. Inizio con il dire che è stata un'esperienza molto positiva, sia dal punto di vista sportiva che da quello umano.

Non dimenticherò facilmente i compagni di squadra che mi hanno sempre trattato molto bene e con cui si è
creato un gran bel rapporto. Cercherò di non dimenticare quel po' di norvegeseche ho imparato anche se sarà molto difficile…:-) Le uniche cose che non mi mancheranno della Norvegia saranno i -25 gradi di dicembre, il buio alle tre del pomeriggio e i prezzi assolutamente assurdi..
Mentre scrivo sono sull'aereo che mi riporterà in Italia, spero i miei articoli sul blog vi siano piaciuti e ci rivedremo o qui o…sul ghiaccio dell'Alvise De Toni :-)
Mentre scrivo sono sull'aereo che mi riporterà in Italia, spero i miei articoli sul blog vi siano piaciuti e ci rivedremo o qui o…sul ghiaccio dell'Alvise De Toni :-)
Ha de bra (saluto norvegese) Nicola
