Dite la vostra

La Commissione Federale d’Appello della FISG ha accolto il ricorso presentato dall’HC Asiago ritenendo (si riporta in sintesi) che la condotta sportiva dell’atleta nell’incontro non ha fornito indicazioni positive in ordine al pericolo di recidiva, che l’adozione del provvedimento cautelare è avvenuta dopo 7 giorni dall’avvenimento, che l’atleta, in tal senso opportunamente coadiuvato dalla società, ha dimostrato di cogliere l’antisportività del gesto compiuto, prodigandosi in attività non solo compositive della vertenza con il sodalizio avversario, ma anche dirette alla riconciliazione pubblica con la mascotte, invitata con la sua famiglia ad assistere all’incontro di ritorno con lo stesso Val Pusteria, conseguentemente di cogliere in ciò che è avvenuto successivamente all’episodio, concreti segnali di resipiscenza dell’atleta. La CFA ha ritenuto, inoltre, il provvedimento carente di motivazione in quanto non viene indicato alcun elemento negativo in ordine alla personalità del soggetto, desunta da comportamenti antecedenti e successivi al fatto rimproverato. Tali elementi non risultano alla Commissione, che anzi evidenzia una condotta successiva di resipiscenza dell’atleta e riscontra l’assenza di precedenti disciplinari sfavorevoli allo stesso.